In data 23 marzo 2023 si è tenuta l’assemblea per l’approvazione del bilancio di Fondenergia.
In quella sede si è anche provveduto a votare il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da 6 membri in rappresentanza delle aziende e 6 di nomina sindacale. Tra questi per la prima volta 3 delegati sono stati nominati da CGIL a seguito dell’ottimo risultato elettorale (oltre il 44% dei voti), di cui ancora vi ringraziamo.
In generale, il Bilancio d’Esercizio di Fondenergia 2022 ci consegna il peggiore risultato da quando è stato istituito il fondo pensione. Per la prima volta l’Attivo Netto Destinato a Prestazione è decrementato di oltre 154 milioni di euro, assestandosi al 31.12 2022 al valore complessivo di 2.832 milioni di euro.
Sicuramente le cause di questa situazione sono da attribuirsi alla guerra e alla conseguente pessima congiuntura di mercato, ma questo non deve diventare un alibi per evitare correttivi ed analizzare quanto accaduto. Pertanto, durante l’Assemblea, i delegati CGIL hanno depositato una serie di note e richieste che alleghiamo, cui sono stati forniti i chiarimenti che sintetizziamo da parte della Presidenza e del Consiglio di amministrazione uscente e che diverranno parte del verbale finale previsto, a norma di legge.
Alleghiamo l’analisi del Bilancio Fondenergia 2022 effettuato da Previdenza CGIL, il comunicato dei delegati FILCTEM eletti nella nuova Assemblea di Controllo, le domande depositate con in rosso i chiarimenti dei vertici del fondo pensione e la presentazione del Fondo Pensione.
In particolare alleghiamo riportiamo a margine, in quanto non contenuto in Bilancio perché relativo a questi giorni, quanto discusso relativamente ad eventuale esposizione del fondo in caso di default di Credit Suisse, evidenziando in rosso la sintesi delle risposte del CdA.
- Esposizione del fondo pensione rispetto a Credit Suisse (CS): la banca attualmente in grossa crisi ed oggetto di salvataggio da parte di UBS e del governo elvetico, gestisce un segmento del comparto bilanciato (obbligazionario governativo euro) e, da gennaio 2023, ha vinto la gara per il comparto garantito. Si chiede di conoscere se:
- CS ha acquisito con il capitale del fondo proprie obbligazioni e, nel caso, in quale percentuale;
- CS ha acquisito azioni proprie con i capitali a disposizione ed in quali percentuali?
- CS gestisce liquidità o asset obbligazionari o la parte azionaria del fondo garantito tramite propri OICR e nel caso, in quale percentuale?
- Altri gestori hanno investito in percentuali significative in strumenti, azioni o obbligazioni della banca?
- Stante la situazione finanziaria del gestore, è possibile revocarne il mandato?
- Cosa potrebbe accadere al fondo in caso di default di Credit Suisse? Come verrebbe gestita la crisi?
Nel merito la risposta del CdA è stata tranquillizzante. Si consideri infatti che CS è soltanto uno dei gestori, ma i fondi e le obbligazioni in cui investe il capitale assegnato (per la maggioranza titoli di stato) sono intestati a Fondenergia ed in nessuna maniera possono essere utilizzati per coprire eventuali default della banca stessa.
Avrebbe potuto esserci un problema relativo ad eventuali titoli obbligazionari, azionari o fondi di gestione (OICR) detenuti nel capitale di Fondenergia, ma anche su questo il fondo pensione è ben coperto; l’esposizione a CS è attualmente stimata nello 0,1% del capitale totale del fondo e non sono presenti le obbligazioni AT1 che CS ha azzerato. Inoltre la garanzia fornita dalla fusione con UBS e dai miliardi di franchi stanziati dal Governo Elvetico (oltre 50 B€) danno assoluta sicurezza. Peraltro si consideri che la società che gestisce il FE è CS Italia, che non mostra segni di dissesto, contrariamente alla casa madre.
Ad oggi pertanto non vi sono necessità di interventi da parte del fondo, anche in considerazione del fatto che in qualità di gestore del comparto bilanciato, CS ha operato bene, superando il “benchmark” per il 2022.
Saluti fraterni
Delegati CGIL ENI